Obbligo digitale: processo irreversibile?
Con la corsa al capitalismo elettrico e digitale, i cittadini sono terra di conquista di una raccolta “integrata” di dati, e svaniscono anche molti diritti dei consumatori, ad esempio quello di avere un rapporto paritario coi fornitori di beni primari quali energia, acqua, gas, comunicazioni.
Nonostante la nuova campagna del Garante per la privacy, che mette in guardia suggerendo comportamenti difensivi dal pishing o dai contratti capestro, le istituzioni per prime sono in competizione con le holding commerciali per acquisire una conoscenza (e quindi un controllo) integrale del comportamento umano, offrendo in cambio vantaggi di “feed back” che in realtà mostrano molte “porte di servizio” poco chiare, una sorta di nuova burocrazia kafkiana che pare spesso comunicare invece che “snellire” o, come si ama dire, “semplificare”.
I dati personali vengono assemblati dai principali soggetti istituzionali, basti pensare al progetto di “portafoglio” individuale elettronico al varo in UE, che funzionerà come raccoglitore di dati sia di identità nazionali (e di polizia) che fiscali e sanitari.
L’appello contro l’obbligo digitale ha messo in rilievo in undici punti i rischi del governo digitale sia pubblico che privato, ed ora ha varato una campagna su una prima questione, con una petizione per la tutela dei cittadini e consumatori dall’uso dello smart metering a valvola telegestita per le utenze di energia elettrica, gas e acqua.
L’obiettivo della petizione è quello di denunciare un cambiamento repentino delle condizioni di gestione di beni necessari alla vita quotidiana, con una sempre più forte pressione delle holding del settore per l’abbattimento della forza lavoro l’uso della Borsa energia, al quale non corrisponde alcun beneficio economico per i consumatori.
Oltre a ciò occorre considerare che questo telecontrollo della vita domestica come mero comportamento commercializzabile non ha ingenerato alcuna garanzia ad hoc nei contratti.
Punto importante è anche il diritto all’opposizione del consumatore verso la sostituzione di un contatore analogico perfettamente funzionante con uno telegestito, il diritto all’opposizione all’inquinamento da radiofrequenze, e, non per ultimo, l’opposizione all’uso di contatori digitali per l’uso del bene primario acqua, telelettura che, per ora, non prevede elettrovalvole telegestite ma che è comunque svantaggiosa per l’utenza, in quanto non concede benefici economici né risolve il problema delle ingenti perdite in rete.
Nel sito sono presenti i materiali riguardanti le iniziative promosse, qui l’ Adesivo in formato pdf per la stampa: adesivo meter 12 x 17 CMYK