– Metaverso d’Egitto: la realtà virtuale farlocca e la sua pubblicità

Uso delle Realtà Immersive/Metaverso per la comunicazione di attività e contenuti di Emergency, sulla puntata di Presa diretta del marzo 2023.

In questi giorni è stato inviato ad Emergency un messaggio di critica e sollecitazione, dopo la puntata “La scatola nera” andata in onda il 20 marzo di quest’anno per Presa Diretta– Rai3.*
La puntata mostrava alcuni dei “punti di forza” dell’uso della realtà immersiva (RI), mostrando l’utilità, a dire il vero ancora molto discussa, dell’uso della RI in chirurgia, o il divertimento delle visita immobiliare immersiva. Il più recente spot di Meta mostra come uso utile anche quello che permette di orientarsi, con realtà aumentata, in uno stabile in fiamme. Lo spot precedente, però, che magnificava gli usi della RI nel campo dell’istruzione (?) scolastica mostrava un errore storiografico cosi grave da poter dire che la “realtà” hollywoodiana proposta per lo studio della storia era decisamente falsa**.
La stessa puntata di Presa Diretta, poi, si caratterizzava per un rapido excursus sui “pregi” della RI, concentrandosi sui rischi dell’uso della RI riguardanti soprattutto i fruitori in giovane età.
A prescindere da ciò, erano preoccupanti le affermazioni fatte dalla  Responsabile per la Comunicazione, riguardo la volontà di usare ancora la realtà immersiva per mostrare il lavoro dell’associazione e per “..far capire alla gente cosa significa la guerra, cosa significa morire in mare”.
E’ bastante a tutti noi vedere foto e video del nuovo ospedale in Uganda, senza indossare un visore, e che per capire cosa significhi la guerra basti far visita di persona, o ascoltare online, le testimonianze delle persone profughe.
Meglio non commentare l’affermazione sul “morire in mare”.
E’ da notare che anche il vice rettore del Politecnico di Milano, intervistato nella stessa puntata di Presa Diretta, citava lo spot di Meta andato in onda in Italia lo scorso autunno, nel quale è contenuto un plateale errore storiografico ma, interpellato, rispondeva che “Preciso che il mio ruolo era quello di qualificare le opportunità del Metaverso in virtù degli studi che portiamo avanti al Politecnico di Milano; non ero invece a conoscenza degli ulteriori contenuti contenuti video che sono stati utilizzati.”
Ciò anche se durante la trasmissione era evidente l’uso delle immagini dello spot di Meta.
Il messaggio inviato ad Emergency termina con un invito:
“Gentile associazione, nella società dello spettacolo, nella quale le persone sono ormai di fronte a decine di milioni di schermi in ogni minuto della loro vita, con ormai evidenti danni alla capacità di concentrarsi e di pensarsi come persona ‘non recitante’, ciò che meno serve al senso della realtà, e di umanità, di tutti noi, è proprio una nuova tecnologia che ci faccia credere di essere immersi in una “realtà” creata su misura per noi.”
Infine si chiede alla Associazione ” se Meta o altri  hanno proposto un uso gratuito a scopo promozionale dei loro strumenti, se sono stati spesi fondi per questo strumento, e anche se no, di non usare la RI come strumento di comunicazione e di non destinare fondi a questa tecnologia”.

fpa

 

 

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