Petizione contro lo ‘smart-metering’ obbligatorio

Indirizzata a:

-Autorità italiana per l’energia, ARERA

e ad:
Adoc – Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori e degli utenti
-Adusbef – Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Postali, Assicurativi
-ACU – Associazione Consumatori Utenti Non Profit
-Adiconsum – Associazione difesa consumatori e ambiente
-Altroconsumo
-Associazione Utenti Dei Servizi Radiotelevisivi
-Assoconsum
-Assoutenti
-Centro Tutela Consumatori e Utenti Alto Adige – CTCU
-Casa Del Consumatore
-Cittadinanzattiva

-Codacons
-CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino
-Confconsumatori
-European Consumers Italia
-Federconsumatori
-Lega Consumatori
-Movimento Consumatori
-Movimento Difesa Del Cittadino
-Udicon
-Unione Nazionale Consumatori
-Associazione italiana Acqua Bene Comune

Gentile Ente, gentili Associazioni,
con la presente chiediamo immediata considerazione della lesione dei diritti dei cittadini e dei consumatori nel diritto a tutela della privacy e del diritto a contratti equi e trasparenti nella gestione di energia elettrica e gas, e all’uso della fonte primaria dell’acqua come bene pubblico.
A causa infatti della decisione strategica in atto circa la misurazione digitale dei consumi dei predetti beni, rileviamo una decisa e preoccupante attribuzione di diritti esclusivi da parte delle aziende distributrici e venditrici, in quanto la sostituzione dei contatori meccanici con quelli digitali (“smart metering”), a valvole tele-gestite, non ha dato luogo a nuove clausole contrattuali che:
1) tutelino il diritto alla privacy dei cittadini: in quanto l’uso del dato digitale consente il controllo, non solo statistico, del comportamento dell’utenza, e questi dati debbono essere protetti
2) tutelino i consumatori dal punto di vista dell’equilibrio contrattuale, in quanto l’utilizzo di valvole tele-gestite può consentire ai gestori la chiusura ed apertura del flusso dei beni venduti indipendentemente dalla concertazione con l’utente (spesso ormai affidata a call-center), inserendo quindi nel rapporto tra azienda e utente un punto di forza immediato (tele-gestione) a favore dell’azienda in caso di disguidi e controversie, senza aggiornamento dei contratti. Fatto assai grave trattandosi di beni necessari alla vita quotidiana
3) evitino sempre che nel caso della gestione del bene pubblico idrico, un bene pubblico essenziale per la vita, si installino elettrovalvole che ne facilitino la gestione da remoto come un qualsiasi bene commercializzato.
4) tutelino quindi i cittadini ed i consumatori da azioni da remoto non concertate ma anche dall’obbligo di sostituzione di contatori meccanici perfettamente funzionanti con nuovi contatori “smart”, tele-gestiti, alimentati a pila, connessi tramite rete 4G, potenzialmente inefficaci in caso di malfunzionamento della rete di connessione, di hackeraggio e guasti elettronici generalizzati.
5) tutelino i cittadini dalla sostituzione coatta, già in atto in varie zone del paese, di contatori meccanici con contatori digitali, senza alcun preavviso per l’utenza. Ciò generando disservizi (interruzione del flusso del gas) e contraddicendo le disposizioni in merito di Arera, – infatti spesso non solo non viene comunicata preventivamente la data di sostituzione* (alla quale l’utente dovrebbe avere facoltà di opporsi) evitando così di far verificare all’utenza la lettura del contatore sostituito – ma non viene nemmeno comunicata la sostituzione effettuata, facendo quindi sì che scadano i termini previsti da Arera per la richiesta da parte dell’utenza di verifica della lettura.
6) introducano nei contratti garanzie per chi, invece di affidarsi alla telelettura digitale, intende continuare a servirsi della telelettura analogica, poiché nel passaggio allo smart metering i ricavi ottenuti dai gestori (la forza lavoro risparmiata dalle aziende ed il controllo minuto per minuto dei flussi di bene venduto) non corrispondono a equivalenti risparmi per gli utenti, come dimostrato dall’uso della borsa energia per l’attribuzione di prezzo di beni già stoccati.
Gentile ente, gentili associazioni, i punti sopra esposti meritano a nostro avviso immediata considerazione e l’intervento degli organismi di tutela dei diritti dei consumatori.
Ciò a prescindere o meno da iniziative legittime di denuncia dell’inquinamento da frequenze radio già attuate da autorità scientifiche e da associazioni di cittadini.
Il fatto che lo “smart metering” consenta una controllo più preciso delle perdite delle reti non è dato sufficiente a concedere alle aziende venditrici e gestrici un potere di contrattazione e di controllo sproporzionato né a garantire i cittadini nei loro diritti alla scelta ed all’uso di tecnologie il più possibile semplici. Se nel caso della energia elettrica, poi, bene per propria natura esistente come flusso continuo in rete, il monitoraggio domestico è in parte comprensibile, non è il caso di gas e acqua, per i quali non esiste la necessità di dare luogo a una rete digitale presentata come “efficientamento indispensabile”.
Nel caso del bene pubblico acqua inoltre appare anche grottesco che i gestori propugnino il passaggio allo “smart metering” per il controllo delle perdite in rete, notoriamente diffuse nella distribuzione molto più che nel luogo domestico.
Petizione promossa da Appello contro l’obbligo digitale, info: petizioni@obbligodigitale.it
*Si veda 1) L’Allegato A delib ARERA 27 dicembre 2013, 631/2013/R/gas
2) La modifica introdotta all’art 12 tramite deliberazione ARERA 651/2014, che consente ai gestori di bypassare la comunicazione puntuale al cliente con una vaga comunicazione a cura dei Comuni (“campagne informative a cura delle Amministrazioni comunali”).