Si è svolta il 20 dicembre sulla piattaforma de “Il Venerdì libertario” la conferenza su “Videosorveglianza di massa, unica soluzione nella società della paura?”. La domanda era ovviamente retorica;)
Potete seguire gli interventi e leggere le diapositive sul link YouTube:
Davide Marchi ha esposto il lavoro sulla “consapevolezza digitale” della associazione EXIT e presentato le principali criticità della “società della paura”, a partire dall’uso compulsivo degli strumenti digitali che amplificano i contatti ma depotenziano e schematizzano le relazioni umane (“dissolviamo le nostre relazioni tramite i social”), Francesca Palazzi Arduini ha velocemente riassunto i temi principali di analisi critica del “Capitalismo digitale”, che gioca a raddoppiare i profitti vendendo sia prodotti tradizionali che digitalizzando il mondo reale (“quello che chiamiamo Pianeta D”), Michele Bottari (EXIT) ha illustrato le criticità dell’uso dell’Intelligenza Artificiale soffermandosi anche sugli aspetti dis-educativi dello strumento, Rocco d’Alessandro ha raccontato l’attività della associazione Uniamoci Trentino nel contrasto al progetto di videosorveglianza di massa a Trento e nel tentativo di trasformazione della città in una “smart city” a controllo intensivo, la associazione ha vinto il ricorso al Garante Privacy in merito. In merito alla videosorveglianza cittadina è stato anche citato l’acecsso agli atti circa il progetto “Sophia” in provincia di Pesaro, che ha svelato come le autorità non intendano rendere nota ai cittadini la mappa delle videocamere presenti negli spazi pubblici, cosa che invece a livello europeo è stata indicata come fondamentale forma di garanzia di privacy. A questo proposito è stato citato il pioneristico progetto autogestito Anopticon, partito anni fa, quando ancora la polluzione di sistemi di sorveglianza era a livello meno invasivo di oggi. Le diapositive di Michele e Francesca sono leggibili qui. (dk).